mercoledì 27 ottobre 2010

Torino - Tre giorni contro il "salone del gusto" e irruzione finale

COMUNICATO CONCLUSIVO

Comitato NonC’èG(i)ustoNelSalone



TRE GIORNI CONTRO IL SALONE DEL GUSTO E IRRUZIONE ALLA CONFERENZA FINALE



Si è conclusa la tre giorni di contestazione del Salone del (dis)Gusto di Torino 2010, che ha visto in piazza attivisti determinati a farsi portavoce degli animali fra i visitatori e gli organizzatori del Salone.


Slogan, cartelli, striscioni, volantini e video sulla sofferenza degli animali da allevamento (intensivo o biologico) hanno affiancato la tre giorni organizzata da "Slow Food" e finanziata (tra gli altri) dal Ministero dell'Agricoltura, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, ricordando a tutti chi fossero gli ospiti più numerosi della kermesse: gli animali non umani fatti a pezzi e venduti negli stands.  La morte e la sofferenza degli animali suona ancora più scandalosa in una manifestazione che si ritiene etica e vanta di promuovere la sostenibilità ambientale, il cibo biologico e "di qualità", il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni del terzo mondo; manifestazione non a caso associata all'evento internazionale "Terra Madre".

Per contestare in modo incisivo il massacro degli animali e la crudeltà degli allevamenti cosiddetti "sostenibili", alcun* attivist* hanno deciso di dare voce agli animali durante la cerimonia conclusiva di "Terra Madre" che si è tenuta al PalaIsozaki domenica 24 ottobre alla presenza di migliaia di delegati da tutto il mondo e della stampa nazionale e internazionale.
Mentre venivano distribuiti centinaia di volantini (scaricabili qui: http://noncegustonelsalone.wordpress.com/materiali/ ) e veniva srotolato uno striscione che recitava "CARNE = MORTE", un attivista mascherato da maiale sanguinante è riuscito a raggiungere il palco crollando a terra davanti ai relatori in procinto di discutere il documento sull'alimentazione "sostenibile". Nel frattempo un'attivista saliva sul palco con il megafono chiedendo alcuni minuti per poter dare voce a ognuno dei polli, dei pesci, dei maiali, dei conigli, dei bovini e di tutti gli altri individui che vengono sfruttati e sterminati senza pietà ogni giorno, ogni minuto, ogni
secondo negli allevamenti industriali e nelle fattorie di tutto il mondo.

Messi di fronte alla propria proclamazione di attenzione alla democrazia, ai diritti dei più deboli ed al dialogo, gli organizzatori del Salone hanno dovuto lasciare qualche minuto
di spazio agli animali e a chi ha deciso di parlare della loro sofferenza.
Abbiamo così potuto gridare che non c'è nessuna giustificazione allo sfruttamento. Non la specie di appartenenza della vittima, non la tutela dell'ambiente, non la lunghezza delle catene o l'ampiezza delle gabbie possono decidere della vita o della morte degli animali. Abbiamo potuto gridare che la schiavitù dei non umani deve cessare, e che tutti gli allevamenti devono essere aboliti.

Numerosi gli applausi, numerosi i fischi.
Segno questo della contrapposizione tra chi vuole difendere il proprio privilegio di appartenere alla specie più forte, libera di uccidere per "gusto", e la crescente sensibilità che si sta diffondendo fra gli stessi consumatori di carne, latte, uova.
Alla fine dell'irruzione sul palco, il "maiale insanguinato" e l'attivista animalista sono usciti tenendosi per mano: forse un simbolo della solidarietà fra gli animali vittime dei macelli e gli animali umani che lottano per la loro liberazione. 


Nei prossimi giorni potrete trovare una breve rassegna stampa sulla contestazione su www.noncegustonelsalone.wordpress.com  .


Ringraziamo di cuore tutti gli attivisti che hanno aderito e partecipato all'iniziativa!
Gli animali non vengono ascoltati.

TOCCA A NOI GRIDARE NO ALLA STRAGE!
www.noncegustonelsalone.wordpress.com



CHI NON SIAMO:
   Non siamo ambientalisti (anche se le ns. scelte implicano la preoccupazione per il riscaldamento globale, lo sviluppo demografico, la carenza di risorse energetiche, l'instabilita’e l'incertezza  socio-economica, lo sviluppo incontrollato)
   Non siamo gastronomi (anche se la cucina veg presenta numerosi piatti nutrizionalmente completi e dal gusto ottimo)
    Non siamo ecologisti (anche se riteniamo il pianeta terra non una mera proprieta' bensi' il luogo che ci ospita e per questo lo rispettiamo in tutte le sue forme)
   Non siamo animalisti (nel senso riduttivo di ritenere che vada accresciuta la tutela giuridica ed etica nei confronti delle specie animali differenti dall'uomo)

CHI SIAMO ALLORA?  SIAMO ANTISPECISTI
   Siamo persone, o piu' precisamente, ANIMALI UMANI che NON credono in unavisione antropocentrica del mondo; ogni ESSERE SENZIENTE ha eguale dignita' e per questo va rispettato, contro ogni forma di costrizione, schiavitu', discriminazione di una specie sull'altra.

PERCHE' SIAMO QUI?
  
Siamo qui per far sentire la voce dei CONVITATI MUTI presenti  all'interno del Salone: migliaia di ANIMALI NON UMANI presenti negli stand all'interno, sistematicamente aggrediti, torturati, uccisi e presentati a pezzi, come prelibatezze; piccoli pezzi di esseri viventi con occhi, cuore, cervello e che ora, per mano dell'animale umano, sono stati strappati alla vita!
Siamo qui per contestare
questa celebrazione di una strage quotidiana

DICIAMO NO alla sedicente  “sostenibilita'”  del salone che di sostenibile ha il suo business!

DICIAMO NO alla mercificazione di
corpi morti che erano esseri viventi!

DICIAMO NO a questo Salone del
Gusto che non contempla il G(I)usto!

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