Donna nigeriana prima aggredita e poi espulsa,ma in patria rischia la vita
20 lug.- Una corsa contro il tempo la cui posta in gioco è la vita.
Faith Ayworo è una ragazza nigeriana venuta in Italia per sfuggire a una condanna a morte. Nel suo paese era stata processata per omicidio:un uomo aveva cercato di violentarla, lei si era difesa uccidendolo.
Come riferito dall’avvocato Alessandro Vitale, due settimane fa a Bologna un altro uomo, suo connazionale, ha tentato di stuprarla nel
suo appartamento.
I vicini di casa hanno chiamato la Polizia; gli agenti, dopo aver identificato la giovane donna e aver verificato che su di lei pendevano due decreti di espulsione non ottemperati l’hanno rinchiusa nel Cie di via Mattei.
A nulla è valsa la richiesta del suo legale di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di giustizia per permetterle di testimoniare
contro lo stupratore, né la domanda di sospensiva presentata al giudice di pace.
I tempi della giustizia sono stati superati da quelli del rimpatrio.
Quando questa mattina il suo avvocato è finalmente riuscito a raccogliere tutti i documenti e presentare anche la richiesta di asilo politico, gli agenti l’avevano già portata via per rimpatriarla.
Così, a 23 anni, Faito sta attraversando il paese contando le sue ultime ore. Verso Fiumicino, verso il primo aereo per la Nigeria.
I suoi legali stanno cercando di mobilitare tutte le istituzioni per bloccare la partenza forzata, ma ogni ora che passa le speranze sono
più flebili.
“Finchè la ragazza si trova sul territorio italiano, io credo che l’Italia commetta un crimine internazionale a lasciarla andare nel
proprio paese dove all’arrivo l’attende l’impiccagione” - ha detto
l’avvocato Vitale.

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