Tartarughe, leopardi e pure un leone sequestrati dalla Forestale. Arrivano con voli cargo dalle mete più esotiche. "I turisti in vacanza acquistano di tutto"
di: ALESSANDRO CORI
Il gigantesco leone dallo sguardo fiero, memore del suo ruolo di re della savana, sembra voler ancora controllare il territorio, ma chi l'ha fatto arrivare fin quaggiù voleva solo, probabilmente, piazzarlo in salotto per stupire gli ospiti, al più esibirlo come il trofeo di una battuta di caccia. Sugli scaffali e negli scatoloni che lo circondano c'è davvero di tutto: gusci di tartarughe trasformati in chitarre etniche, figure tribali scolpite nell'avorio di zanne d'elefante, tappeti di leopardo, coralli e conchiglie rarissime. Sono i "souvenir", il più delle volte macabri, che si possono trovare all'aeroporto Marconi, nel deposito che da un anno è stato dato al Noc, il Nucleo Operativo Cites della Forestale. Una sorta di zoo, che ogni estate s'arricchisce. Gli ultimi arrivi sono quattro pipistrelli imbalsamati e un discreto numero di cavallucci marini.
L'aeroporto diventa uno zoo
"Anche noi non finiamo mai di stupirci di ciò che ci passa sotto gli occhi", spiega Ermanno Aristotile, l'assistente capo del corpo Forestale che dirige il nucleo di agenti impegnato a controllare e sequestrare le merci che violano le norme Cites, ossia la convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di animali e piante in via d'estinzione. Quelle tutelate, ad oggi, sono oltre 36 mila. "Molti turisti le acquistano in vacanza e non sanno che è vietato oppure che, per importarle, servono certificazioni specifiche. Altri invece, che poi hanno intenzione di rivenderle, lo sanno benissimo e sperano di farla franca. Anche se il fenomeno della commercializzazione è molto più raro".
Le sanzioni per chi viene trovato in possesso di animali o piante variano a seconda della specie e del rischio estinzione, ballando dai mille ai novemila euro. Attenti quindi, perché l'oggettino caratteristico, pagato poco o niente, minaccia di trasformarsi in una spesa molto più salata.
Dall'inizio dell'anno il nucleo Cites, insieme al corpo Forestale e agli agenti della Dogana, ha fatto 306 controlli sulle merci che arrivano con gli aerei cargo e sui bagagli dei viaggiatori, eseguendo 37 sequestri. Quasi 900 invece i controlli sulla documentazione rilasciata nei paesi di provenienza dei "souvenir". Un capitolo a parte riguarda le confezioni di farmaci cinesi sequestrate. Dalle pastiglie di rinoceronte, allo sciroppo di orso bruno, alle sigarette a base di una rara pianta che cresce sull'Himalaya. Nel 2009 sono stati sequestrati 12 chili di prodotti che non rispettano la convenzione Cites, mentre nei primi cinque mesi di quest'anno siamo già 15 chili.
Nel deposito Cites un certo spazio è riservato ai trofei di cacciatori .
"Poco tempo fa - spiega ancora Aristotile - ne abbiamo multati due che rientravano in Italia dal Marocco con 35 chili di tortore dal collare bianco. Hanno lasciato l'aeroporto con una multa di circa tremila euro". Ma buona parte dell'attività del Noc riguarda le pelli: borsette di varano giallo, cinture di pitone, valigie di alligatore. Per non parlare dei sequestri di conchiglie rare, come le Tridacne squamose, che alcuni turisti portano in Italia per trasformarle in abat-jour da comodino. Al rientro dai Tropici, da Sharm El Sheik e dall'Egitto sembra infine che nessuno rinunci a portarsi dietro un pezzo di corallo...
(15 agosto 2010)
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